“Queste opere mettono in mostra una relazione tra l’arte e la città che viene trasformata e immaginata come uno spazio sperimentale dove rileggere le dinamiche con cui la abitiamo - ha dichiarato Filippo Del Corno, assessore alla Cultura -. Le sculture rappresentano anche un nuovo modo di abitare lo spazio e, anche grazie ai momenti laboratoriali, stimolano la nascita di nuovi linguaggi in una ricerca interdisciplinare su Milano che prende vita attraverso le interazioni fra l’artista, esperti di varie discipline e il pubblico”.
Il progetto OPEN SOURCE, mobilità, moltiplicazione, inserimento di Gianfreda si articola in due fasi: un progetto espositivo e un laboratorio. Nel progetto espositivo lo scultore prova a leggere il museo come fosse la città. Individua in esso spazi di transito (il deambulatorio attorno allo sfondamento centrale del pavimento che connette i due piani), scarti di scala tra piccole e grandi costruzioni (le differenze di misura tra gli accessi rispetto all’altezza dello spazio) e preesistenze (le sculture del maestro Francesco Messina) tra le quali inserirsi cercando il dialogo con le funzioni differenti che la storia ha fatto coabitare in questo luogo. Gianfreda si inserisce nello spazio del Museo proponendo il tema della moltiplicazione e della mobilità delle sculture per riflettere sulla complessità e sull’articolazione dello spazio museale. Vengono esposte soluzioni scultoree di grande e media dimensione, caratterizzate dall’uso di materiali diversi, sviluppate negli ultimi anni di lavoro e alcune appositamente realizzate e inedite.
Il piano inferiore del Museo, invece, diventa un vero e proprio laboratorio, luogo dedicato a una ricerca interdisciplinare sulla città di Milano che prenderà vita attraverso le interazioni fra l’artista, esperti di varie discipline e il pubblico. In questo caso l’artista chiede all’architettura di predisporre ed elaborare un modello della città di Milano quale strumento di lavoro. Il plastico sarà oggetto di condivisione e di dialogo tra la scultura e altre aree di ricerca, come l’economia, la sociologia, la storia, con le quali sviluppare molteplici letture e azioni incrociate al fine di far emergere nuove soluzioni e suggerire i percorsi possibili dell’intervento scultoreo nella città contemporanea. La realizzazione del modello sarà supportata tecnologicamente da The Fablab – Make in Milano.
Nell’ultimo anno, infine, lo Studio Museo Francesco Messina ha ridisegnato la propria mission proponendosi quale luogo di confronto della sua collezione con le sperimentazioni, le ricerche e gli esiti della scultura contemporanea, riflettendo in modo attivo sul ruolo della scultura nel panorama urbano. Il laboratorio OPEN SOURCE si pone per Alberto Gianfreda come ulteriore tappa di un percorso di ricerca sulle “metodologie incrociate” avviato con l’architetto Stefano Larotonda, con il quale collaborerà anche in questa occasione. L’ingresso è gratuito, dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 17.30. Per maggiori informazioni: www.comune.milano.it/studiomessina.it oppure www.facebook.com/museomessina.
Noi di Urbanfile, speriamo anche in una sistemazione della piazzetta e nel restauro dell'ex chiesa di San Sisto, alquanto mal ridotta.