L’affascinante esposizione è incentrata sullo Spinosaurus aegyptiacus, il più grande dinosauro predatore mai esistito, e sull’avvincente storia delle ricerche che hanno permesso di ricostruirne l’aspetto, caratterizzato da una spettacolare vela sul dorso, di dimensioni imponenti - 15 metri di lunghezza, oltre 6 tonnellate di peso - e alcuni adattamenti che ne fanno il primo dinosauro semi-acquatico mai conosciuto.
"Questa mostra rappresenta una doppia occasione molto speciale offerta ai visitatori di ExpoinCittà - ha dichiarato l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno -: la possibilità di condividere una grande scoperta scientifica ammirando per la prima volta il più grande scheletro di dinosauro mai recuperato e, allo stesso tempo, l'opportunità di riscoprire un luogo straordinario di Milano, Palazzo Dugnani, che viene finalmente restituito alla città dopo anni di oblio. Questa esposizione inoltre è il frutto del lavoro scientifico dei conservatori del nostro Museo di Storia Naturale che svolgono un lavoro di ricerca costante e ad altissimi livelli, consentendo alla nostra città di essere sempre all'avanguardia anche nel campo della conservazione e della ricerca scientifica".
“Spinosaurus. Il gigante perduto del Cretaceo” è frutto della collaborazione tra Museo di Storia Naturale di Milano, National Geographic Society, University of Chicago, e Geo-Model. Fondamentale il contributo degli scienziati e dei tecnici italiani nello studio di Spinosaurus.
Quella di Palazzo Dugnani è l’anteprima europea in assoluto, nonché la seconda tappa del tour mondiale di un’esposizione inaugurata nel settembre 2014 presso il National Geographic Museum di Washington D.C.
L’allestimento milanese è una versione ampliata di quello statunitense e focalizza l’importanza del contributo italiano nella lunga vicenda degli studi su Spinosaurus: iniziata nel 1912 con i primi ritrovamenti di Ernst Stromer e bruscamente interrotta con la distruzione dei reperti durante la seconda guerra mondiale. Questa affascinate avventura è ricominciata nel 2005, con lo studio di un enorme muso di questa specie, conservato al Museo di Storia Naturale di Milano, ed è continuata nel 2008, grazie ad un nuovo esemplare scoperto nel deserto del Sahara, e studiato pubblicato sulla prestigiosa rivista Science da un team internazionale di studiosi, tra cui i paleontologi ed esploratori di National Geographic Nizar Ibrahim e Paul Sereno, oltre a Cristiano Dal Sasso, paleontologo del Museo di Storia Naturale di Milano, Simone Maganuco e Samir Zouhri.
Al termine della mostra itinerante, per espressa volontà del team di ricerca, tutte le ossa del nuovo scheletro di Spinosaurus saranno rimpatriate nel paese di origine.
Le “star” assolute della mostra sono il modello in grandezza naturale del dinosauro, riprodotto secondo l’aspetto “in vivo”, e la riproduzione completa dello scheletro lunga 15 metri, ottenuta attraverso la scansione dei fossili e la stampa 3D, e, per la prima volta, sono anche esposti esemplari mai visti delle collezioni del Museo di Storia Naturale di Milano, messi a disposizione dai Conservatori delle varie sezioni.
Un’apposita sezione mostra l’ambiente in cui viveva il grande predatore, e altri dinosauri suoi contemporanei, come Carcharodontosaurus. Spettacolari anche le riproduzioni dei grandi pesci di cui si nutriva Spinosaurus, come il celacanto Mawsonia.
A guidare il visitatore tra i siti remoti, gli esemplari fossili e le avveniristiche tecniche di studio vi sono i filmati originali degli scavi e delle ricerche nel deserto di Kem-Kem (Marocco), la storia delle scoperte precedenti, con la ricostruzione dell’ufficio del paleontologo Stromer, modelli anatomici virtuali, animazioni e un’accurata pannellistica in italiano e inglese, oltre a un servizio di iniziative didattiche mirate, rivolto alle classi di ogni ordine e grado e un’offerta di visite guidate con operatori specializzati.