Il quadro raffigura la nobildonna inglese, lady Venetia Digby. La dama poggia la mano su due colombe, simbolo di innocenza, mentre con la sinistra tiene una serpe, attributo della Prudenza. Erroneamente creduto il ritratto di Cleopatra per secoli (colpa del serpente che la nobildonna tiene tra le mani), invece si trattava di Venetia Stanley, una delle donne più chiacchierate durante i regni di Giacomo I e Carlo I: il suo amante più celebre era stato il conte di Dorset, mentre l' ultimo fu quello che la sposò: sir Kenelm Digby. Poiché la ragazza si portava dietro una dote difficile da far accettare in una nobile famiglia, il marito organizzò una campagna di riabilitazione. Così la reputazione di lady Digby fu affidata al talento di diversi poeti e anche a quello del grande Ben Jonson il quale le dedicò la raccolta «Eupheme», ovvero «Buona Fama». Fu mobilitata anche l' arte e il migliore pittore presente a Londra in quegli anni era per l'appunto Van Dyck. Per immortalare il ricordo dell’amata, sir Kenelm Digby fece realizzare al grande pittore fiammingo almeno tre ritratti, tutti postumi. Il primo raffigura Lady Venetia sul letto di morte, poco dopo essere spirata. Gli altri due, invece, la ritraggono a figura intera in veste allegorica. La tela di Milano, già presente a Palazzo Reale nel 1857, ha una gemella a Londra (proprietà della Regina) che si differenzia solo per alcuni particolari compositivi.
Se questo dipinto fosse stato in qualche palazzo straniero o in qualche museo avrebbe di sicuro un risalto maggiore. Come questo quadro, a Palazzo Reale ve ne sono molti altri che magari vi segnaleremo un po' alla volta.
Ringraziamo Alessandro Fortuna per la sua segnalazione e per la sua devozione nel recupero di questo importantissimo palazzo milanese.
Lady Venetia Digby come allegoria della Prudenza - 1633
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Antoon Van Dyck
Lady Venetia Digby come allegoria della Prudenza
1633, Olio su tela (242 cm x 155 cm)
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano, in deposito presso Palazzo Reale.
Lady Venetia Digby come allegoria della Prudenza
1633, Olio su tela (242 cm x 155 cm)
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano, in deposito presso Palazzo Reale.