lunedì 9 giugno 2014

Zona Gallaratese - Il primo Skate-Park coperto in città

Oggi sotto il cavalcavia del Ghisallo, periferia nord di Milano, non c'è nulla. All'angolo con viale Certosa, tra i piloni in cemento datati anni '60 che fanno planare in città l'autostrada dei Laghi, il Comune e' proprietario di 1.758 metri quadri totalmente in abbandono, utilizzati, nel migliore dei casi, come parcheggio.
Ma la sopraelevata, come in tanti altri non-luoghi della città, ha un vantaggio: la sua pancia, vista dal basso, si trasforma in un gigantesco tetto. E allora perché non pensare, come succede in tante altre città del mondo, di utilizzarla in modo diverso?

L'amministrazione, accogliendo una richiesta della zona, ha dato così il via libera all'iter per trasformare 2mila metri quadri di nulla nel primo skate-park coperto della città.

"Skate, mountain bike, roller, parkour, le nuove generazioni chiedono spazi per gli sport urbani, ormai popolarissimi - afferma Chiara Bisconti, assessora allo Sport e Tempo Libero - La città offre ancora poco ma potenzialmente e' ricchissima di luoghi che vanno solo ripensati . I parchi si trasformano in percorsi guidati per correre oppure, con poca spesa, diventano campi di gioco pubblici per baseball e rugby. Stiamo lavorando perché ogni zona di Milano abbia il suo skate park di riferimento. In particolare, è già in fase avanzata la progettazione di un impianto in viale Cermenate che il Comune realizzerà direttamente. Partire ora con un impianto leggero e coperto, il primo della città , è importante e necessario. E non sarà l'ultimo perché le periferie hanno tanti spazi analoghi, oggi abbandonati a se stessi. Qui i consigli di zona possono darci una grossa mano".

L’obiettivo che si intende perseguire è dunque volto all’implementazione dell’attività sportiva di base quale elemento propulsivo per la riqualificazione territoriale e per favorire ambiti di aggregazione giovanile.

Il bando verrà realizzato nelle prossime settimane, il concessionario che si aggiudicherà la gara dovrà poi pagare un canone annuo al Comune mentre tutte gli introiti derivanti dalle attività in loco saranno a suo favore.




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