E' on line sul sito del Comune di Milano la mappa di 160 immobili privati abbandonati e in stato di degrado presenti in città. Si tratta di aree ed edifici privati distribuiti in tutte le nove zone e appartenenti a differenti tipologie: produttivo, residenziale, terziario, area libera, rurale, commercio. La loro mappatura, promossa dall’assessorato all’Urbanistica ed Edilizia privata del Comune, rappresenta la prima fase conoscitiva di un lavoro più ampio di analisi del territorio, con l’obiettivo di rigenerare e ricucire il tessuto urbano esistente.
“La pubblicazione di questo censimento, costruito e aggiornato grazie alle associazioni, ai Consigli di Zona, ai cittadini – ha spiegato la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris – è un altro tassello nel contrasto all’incuria del patrimonio edilizio esistente, impegno primario di questa Amministrazione. La normativa, ma anche l’Amministrazione comunale, hanno già numerosi strumenti per consentire il superamento del degrado prodotto dagli immobili abbandonati, che hanno pesanti ricadute sul territorio, sui singoli quartieri, sulla vita quotidiana delle persone. Ci auguriamo che questo censimento possa essere di ulteriore stimolo per avviare interventi concreti di messa in sicurezza, riqualificazione o anche riuso temporaneo”.
L’elenco è il risultato delle rilevazioni effettuate da associazioni ed enti impegnati sul territorio. E' stato così possibile costruire una prima banca dati in continua evoluzione e aggiornamento anche sulla base di nuove segnalazioni da parte dei Consigli di Zona e dei cittadini, e suscettibile, quindi, di ulteriori integrazioni o modifiche.
Il censimento rappresenta la fotografia attuale dello stato di degrado e inutilizzo di edifici, aree edificate di grandi dimensioni e aree libere. Tutte le situazioni, in particolare quelle più critiche (compresi i casi di fallimento), sono state oggetto di puntuale verifica da parte degli uffici competenti. In questa prima fase l’attenzione si è concentrata sui casi noti di abbandono e degrado di interi immobili, aree e cantieri, spesso in essere da anni e di forte impatto sui quartieri e sui cittadini. Sono comprese nell’elenco anche le situazioni per le quali è già stata accertata una progettualità in corso o che sono in fase di definizione, con l’intento di monitorarne l’andamento. Non vengono considerati, invece, i casi relativi alla chiusura di esercizi e negozi di piccole dimensioni o ai cambi di destinazione d’uso commerciale.
La verifica analitica delle aree e degli edifici abbandonati avviene anche attraverso le banche dati dei titoli edilizi in fase di rilascio o in corso, in modo da individuarne i nodi critici e le possibili soluzioni.
“La pubblicazione di questo censimento, costruito e aggiornato grazie alle associazioni, ai Consigli di Zona, ai cittadini – ha spiegato la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris – è un altro tassello nel contrasto all’incuria del patrimonio edilizio esistente, impegno primario di questa Amministrazione. La normativa, ma anche l’Amministrazione comunale, hanno già numerosi strumenti per consentire il superamento del degrado prodotto dagli immobili abbandonati, che hanno pesanti ricadute sul territorio, sui singoli quartieri, sulla vita quotidiana delle persone. Ci auguriamo che questo censimento possa essere di ulteriore stimolo per avviare interventi concreti di messa in sicurezza, riqualificazione o anche riuso temporaneo”.
L’elenco è il risultato delle rilevazioni effettuate da associazioni ed enti impegnati sul territorio. E' stato così possibile costruire una prima banca dati in continua evoluzione e aggiornamento anche sulla base di nuove segnalazioni da parte dei Consigli di Zona e dei cittadini, e suscettibile, quindi, di ulteriori integrazioni o modifiche.
Il censimento rappresenta la fotografia attuale dello stato di degrado e inutilizzo di edifici, aree edificate di grandi dimensioni e aree libere. Tutte le situazioni, in particolare quelle più critiche (compresi i casi di fallimento), sono state oggetto di puntuale verifica da parte degli uffici competenti. In questa prima fase l’attenzione si è concentrata sui casi noti di abbandono e degrado di interi immobili, aree e cantieri, spesso in essere da anni e di forte impatto sui quartieri e sui cittadini. Sono comprese nell’elenco anche le situazioni per le quali è già stata accertata una progettualità in corso o che sono in fase di definizione, con l’intento di monitorarne l’andamento. Non vengono considerati, invece, i casi relativi alla chiusura di esercizi e negozi di piccole dimensioni o ai cambi di destinazione d’uso commerciale.
La verifica analitica delle aree e degli edifici abbandonati avviene anche attraverso le banche dati dei titoli edilizi in fase di rilascio o in corso, in modo da individuarne i nodi critici e le possibili soluzioni.