lunedì 5 ottobre 2015

Zona Quadrilatero - Palazzo Bigli, rinascimento milanese

Un palazzo rinascimentale poco conosciuto ma che possiede uno dei più bei cortili di Milano: si tratta del Palazzo Bigli, nell'omonima via al civico 11. Se il portone è aperto, provate a dare un occhio, magari chiedendo al custode.

Il bel palazzo venne edificato nel 1500 dalla famiglia patrizia dei Bigli, originari di Rovato. Ancora in costruzione, l'edificio venne ceduto agli Aliprandi, antica famiglia milanese, che continuarono con i lavori. Ancora adesso sono visibili nella volta a botte dell'androne d'ingresso le iniziali di Ambrogio Aliprandi, A A. Il palazzo fu poi dei Taverna, ed infine dei Ponti.

Il  portale rinascimentale è l'unica parte sopravvissuta ai secoli della facciata originale, mentre il resto è un rifacimento in stile neorinascimentale disegnato dall'architetto Luigi Baj nel 1841. Il grazioso portale si presenta con lesene corinzie ai lati e due medaglioni a rilievo nei pennacchi, raffiguranti l'Annunciazione, attribuita al Bambaja. Durante lo stesso intervento furono anche restaurati gli affreschi del cortile. Cortile porticato sui quattro lati del piano terreno con archi in cotto retti da colonne, ha al primo piano finestre riquadrate in cotto. Tra una finestra e l'altra sono presenti gli affreschi cinquecenteschi, che tanto caratterizzano questo cortile: affreschi attribuiti a Bernardino Luini e miracolosamente sopravvissuti ai bombardamenti.

Per riparare i danni bellici al palazzo, ora della famiglia Ponti, venne chiamato lo studio BBPR, in voga negli anni Cinquanta. Il restauro delicato di questo palazzo tardo quattrocentesco andava salvaguardato sebbene ammodernando il resto dell'edificio. La facciata su via Bigli, anch’essa risparmiata dagli eventi bellici, venne restaurata, ma il progetto di recupero del palazzo si svolse a partire dal vuoto del cortile bramantesco: i BBPR, innanzitutto, decisero di ripristinarne le proporzioni originarie, smantellando il sopralzo costruito a inizio Ottocento. In sostituzione realizzarono un nuovo sopralzo a gradoni e con falde inclinate in modo che, dal piano terra, nulla appaia al di sopra della linea di gronda originale. I tre livelli aggiunti formano un invaso di terrazze digradanti verso il nucleo rinascimentale che, in questo modo, assume ancor di più il valore di elemento ordinatore dell’intero edificio.













Foto da Milano da Vedere

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