La prima, secondo un numero della rivista "Abitare" del 1988, "Ecco [un esemplare di casa unifamiliare] dall'aspetto e dalla storia curiosi. Intorno al 1925 una signora inglese sposata con un italiano, chiese al marito una casa che le ricordasse il suo paese. In quel periodo ci fu a Milano una esposizione internazionale di edilizia, e quella fu l´occasione per i coniugi di poter scegliere una vera casa inglese, che fecero costruire, con leggere varianti rispetto al modello, nei pressi di via Giambologna [...]"
La seconda, su un numero di "Sentieri in città - Notiziario di Boscoincittà e Parco delle Cave" racconta; "Mi è stato raccontato che queste due curiose villette a graticcio, in via Ottolini 2 e 5, con il tetto un po’ spiovente, le piccole bifore a vetri colorati e gli alti camini, sono state costruite in stile rigorosamente nordico per due signori tedeschi, importatori di pianoforti, che evidentemente soffrivano troppo la nostalgia per il loro paese d’origine. Percorrendo le strade di questo quartiere-giardino, che in certi angoli richiama una cittadina della Versilia, vi potrà capitare di sentire un pianoforte suonato da un grande virtuoso dello strumento che qui abita. Se non sarete così fortunati, accontentatevi degli uccelletti che hanno scelto questa oasi tranquilla."
Cesare Breveglieri, Nevicata in via Giambologna, 1933. Olio su tela. Milano, Civica Galleria d’Arte Moderna |