L'obiettivo di chi imbratta pare sia la notorietà. Una ricerca di visibilità sempre più assidua che dal centro di Milano s'è allargata al resto della città.
Ora arrivano le denunce e le prime sentenze. Infatti gli imbrattatori milanesi sono stati schedati e descritti da una piccola squadra di investigatori d'eccellenza: gli agenti del Nucleo decoro urbano della Polizia locale. Sono loro che hanno setacciato la città e la Rete per mettere insieme il materiale che riempie ora il fascicolo dedicato alla Asd crew, uno dei gruppi di vandali presi di mira dalle autorità. Un'indagine che ha aperto una nuova stagione di contrasto ai graffiti e alle scritte sui muri. Afferma Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e coesione sociale di Milano: «Il decoro della città è un bene comune. E come tale va tutelato. Se vogliamo che i cittadini sentano sempre più propri gli spazi pubblici, dobbiamo far sì che siano rispettati».
Milano avanguardia della lotta. Conclude Fabiola Minoletti, del direttivo dell'Associazione nazionale antigraffiti: «La denuncia per associazione a delinquere è uno strumento corretto. I writer vandalici lavorano in gruppo, in forma strutturata, per un tempo prolungato e con lo stesso fine. Le azioni di contrasto devono essere adeguate a questa realtà».