Dell'antico palazzo, inglobato in un edificio della fine del sec. XIX, resta oggi una piccola parte: qualche elemento architettonico, cinque colonne e alcune arcate e un salone con volta lunettata lungo ben 37 metri e largo 7, alto 8 m., con copertura con volta lunettata con terminali ad "ombrello", una volta affrescati. Prospettava su una corte a U con un muro dove compaiono ancora i resti di una serie di sei nicchie di grandi dimensioni, che dovevano essere decorate con conchiglie, di cui tre trasformate in aperture. Si trattava di un' iniziativa residenziale, tra le più ambiziose e importanti della città rinascimentale, con elementi di avanguardia poi replicati in alcune fabbriche del primo '500. Il bene affaccia da un lato su un cortile privato e dall'altro sull'area adibita per l'appunto a giardino, con alberi di essenze autoctone (faggi, rovere ed alberi da frutta), che storicamente è stata sempre di pertinenza del palazzo costitiuendone un'indispensabile complemento storico e ambientale.
mercoledì 15 maggio 2013
Il giardino segreto e i resti di Palazzo de' Medici
Il piccolo spazio verde si trova in Via Terraggio al 5, nascosto da un portone a volte semplicemtne accostato. Il giardinetto è ricavato dal giardino donato da Galeazzo Visconti e Lodovico il Moro a Lorenzo de' Medici insieme all'attiguo palazzo, tuttora detto Casa Medici, perché il principe fiorentino avesse un alloggio degno quando veniva a Milano in visita agli Sforza. Casa Medici fu poi trasformata in complesso monastico (il cui ex refettorio è divenuto il cinema d'essai Orchidea), quindi in caserma fino all' acquisizione da parte del Comune.
Dell'antico palazzo, inglobato in un edificio della fine del sec. XIX, resta oggi una piccola parte: qualche elemento architettonico, cinque colonne e alcune arcate e un salone con volta lunettata lungo ben 37 metri e largo 7, alto 8 m., con copertura con volta lunettata con terminali ad "ombrello", una volta affrescati. Prospettava su una corte a U con un muro dove compaiono ancora i resti di una serie di sei nicchie di grandi dimensioni, che dovevano essere decorate con conchiglie, di cui tre trasformate in aperture. Si trattava di un' iniziativa residenziale, tra le più ambiziose e importanti della città rinascimentale, con elementi di avanguardia poi replicati in alcune fabbriche del primo '500. Il bene affaccia da un lato su un cortile privato e dall'altro sull'area adibita per l'appunto a giardino, con alberi di essenze autoctone (faggi, rovere ed alberi da frutta), che storicamente è stata sempre di pertinenza del palazzo costitiuendone un'indispensabile complemento storico e ambientale.
Dell'antico palazzo, inglobato in un edificio della fine del sec. XIX, resta oggi una piccola parte: qualche elemento architettonico, cinque colonne e alcune arcate e un salone con volta lunettata lungo ben 37 metri e largo 7, alto 8 m., con copertura con volta lunettata con terminali ad "ombrello", una volta affrescati. Prospettava su una corte a U con un muro dove compaiono ancora i resti di una serie di sei nicchie di grandi dimensioni, che dovevano essere decorate con conchiglie, di cui tre trasformate in aperture. Si trattava di un' iniziativa residenziale, tra le più ambiziose e importanti della città rinascimentale, con elementi di avanguardia poi replicati in alcune fabbriche del primo '500. Il bene affaccia da un lato su un cortile privato e dall'altro sull'area adibita per l'appunto a giardino, con alberi di essenze autoctone (faggi, rovere ed alberi da frutta), che storicamente è stata sempre di pertinenza del palazzo costitiuendone un'indispensabile complemento storico e ambientale.
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