mercoledì 3 aprile 2013

La cultura a Milano, Musei d'Arte al Castello Sforzesco

Durante una recente intervista Philippe Daverio ha detto che gli inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale hanno cercato di distruggere i luoghi monumentali e di cultura a Milano, come il Duomo, Brera, Sant'Ambrogio, Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo, quasi a voler far perdere le radici, memoria e cultura ai milanesi; concludeva amaramente che dopo più di cinquant'anni pare che il loro intento sia riuscito, visto che la cultura in questa città è messa sempre in terz'ordine.

A riprova di quanto abbia ragione, pochi giorni fa sono stato al Museo del Castello, insieme alla folla disordinata e casinara che si era gettata nelle sale perché la giornata era gratis e fuori pioveva. Sono rimasto colpito da varie cose. Anzitutto, l'ormai vecchia e desueta esposizione dei pezzi (se non erro, ideata negli anni sessanta dallo studio BBPR); alcune didascalie erano storte o poco leggibili e quasi tutte erano solo in italiano. Per fortuna la Pietà Rondanini è da poco tornata splendida nel suo candido marmo, mentre altre opere erano così scure che a stento le si riusciva a vedere nelle sale poco luminose. Una di queste è ad esempio la splendida scultura di Adamo, scolpita da Stoldo Lorenzi nel Cinquecento, oramai più simile al bronzo ossidato che al bianco marmo.
Spero che per il 2015 anche qui si intervenga, almeno adeguando e ripulendo dalla la polvere questo prezioso scrigno d'Arte.





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