Il palazzo fu voluto dal Cardinale Federico Borromeo come sede del collegio elvetico. Il progetto fu originariamente assegnato a Fabio Mangone, capomastro del Duomo di Milano, per poi essere ripreso vent'anni dopo da Francesco Maria Richini. Nel 1786, per ordine di Giuseppe II d'Asburgo, il collegio svizzero divenne sede del palazzo del Governo austriaco, diventando poi nel 1797, con l'invasione francese, sede della Camera Bassa della neonata Repubblica Cisalpina. Nel 1805, con la nascita del Regno d'Italia e con capitale Milano, l'ormai "ex" collegio svizzero venne adibito a palazzo del Senato e poi, nel 1872, con l'unità d'Italia, ad Archivio di Stato, funzione che ha tutt'oggi.
Rimasto per anni coperto dalle impalcature |